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Alessio Biagi collabora con l'Associazione Culturale FABULA con la quale porta sul territorio nazionale le storie che ha ideato e scritto, come : 

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LUIGI TENCO, TU NON HAI CAPITO NIENTE di e con Alessio Biagi (Scrittore & Storyteller) musiche a cura di Luca Bellotti (Sassofonista) 

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«Jovanotti mi fece scoprire Luigi Tenco, per il quale ho provato da subito un’attrazione speciale per un motivo molto semplice: anche se non parlo la vostra lingua, riesco a capire quello che dice, la sua voce è così espressiva che con il semplice cambio di tono riesce a far intendere il proprio stato d’animo. La musica di Tenco mi ha insegnato a rimanere in contatto con le mie sensazioni». Ben Harper, e lo stesso Tenco cantava: “Vorrei | provare | ad essere un'altra persona, | per vedere | me stesso | come mi vedono gli altri. | Vorrei | sapere | qual è l'impressione che prova | chi non sa | per nulla | quello che faccio e che sono. La mia | paura | è che, a vedere me come sono, | io potrei | rimanere deluso.”, tuttavia è esattamente questa sensibilità ed estrema timidezza che lo rendono un cantautore ed un uomo impareggiabile, che ha composto canzoni che rimangono in un’immutata perfezione. Luigi Tenco, più d’ogni autore suo contemporaneo e quelli delle successive generazioni, riesce con canzoni come “Mi sono innamorato di te”, “Lontano, lontano”, “Vedrai, vedrai”, in quell'indefinibile stregoneria caratteristica di pochissime canzoni in tutto il panorama musicale, che s’insinua nell’intimo, in quei luoghi del cuore e dell’anima ignoti persino all’ascoltatore, mostrandoci le profondità di quell’abisso di sentimenti che è l’essere umano, e delle rotte note sole a pochi coraggiosi capaci di raggiungerle, proprio come e soltanto Luigi Tenco. 

 

 

Grafica a cura di  Alessandro Golfieri 

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ROBERT JOHNSON, KING OF THE DELTA BLUES di e con Alessio Biagi (Storyteller) e Lorenzo Cavazzini (Chitarrista)

 

Non temo la blasfemia nel paragonare Robert Johnson a Gesù Cristo. Entrambi nacquero poverissimi cresciuti da un padre che non era il loro. Entrambi furono a lungo derisi e scacciati, entrambi insegnarono ed indicarono una nuova direzione poi imboccata da milioni e milioni di seguaci ed adepti in tutto il mondo. Entrambi morirono prematuramente e la verità storica sulla loro vita, si confonde e si mescola alla costruzione a tavolino d'un mito, all'allegoria, alla leggenda, ma soprattutto, ebbero entrambi modo d'incontrare, uno nel bel mezzo del deserto, l'altro ad un crocicchio, il diavolo. Robert Johnson, King of the Delta Blues è la storia del più grande e misterioso bluesman della storia della musica. Realtà che si mescola a leggenda con il sottofondo musicale della musica nata tra le paludi del Mississippi, tra campi di cotone e bettole lordate di whisky artigianale. Tra sudore, sangue e morte. 

 

 

 

 

Grafica a cura di  Alessandro Golfieri 

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COMPAGNI DI SBRONZE, CHARLES  BUKOWSKI RACCONTA JOHN FANTE di e con Alessio Biagi (Scrittore & Storyteller) nel ruolo di “Hank”, Gabriel Del Sarto (Poeta & Storyteller) nel ruolo di “John” con le musiche di Alessandro Golfieri (Musicista & Sound Design)

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Che cosa hanno in comune John Fante e Charles Bukowski? Molto, addirittura moltissimo. E che cosa li differenzia? Charles Bukowski è nato in Germania, nel 1920, emigrato negli Stati Uniti d’America nel 1930. John Fante a Denver, Colorado, nel 1909, da famiglia d’immigrati italiani. Diverso stile di scrittura: amarissima, carnale il primo. Soave, eterea il secondo. Diverso approccio alla vita: licenziosa, scandalosa Bukowski, al fianco della moglie fino agli ultimi giorni di vita, Fante. Che ci crediate oppure no, le differenze tra questi due giganti della letteratura americana finiscono qui. Il giovane Henry Charles Bukowski, inciampa accidentalmente tra le pagine di “Chiedi alla polvere”, romanzo di uno sconosciuto autore: John Fante, ed è subito colpo di fulmine, al punto che lo definì: “il mio Dio”. Tuttavia, come ammesso dallo stesso Bukowski, gli déi vanno lasciati in pace, non si bussa alla loro porta. Dovettero passare trentaquattro anni prima che Bukowski abbia il coraggio d’andare a bussare alla porta del suo idolo letterario, ricevendo, in cambio, un’amicizia che accompagnerà John Fante fino agli ultimi anni di vita, e grazie alla quale, trovò una nuova giovinezza letteraria. “Compagni di Sbronze – Charles Bukowski racconta John Fante” dello scrittore Alessio Biagi (nel ruolo di “Hank”), è ambientata nel 1983, poche settimane dopo la morte di John Fante avvenuta l’8 maggio, e racconta la vita e le opere del romanziere italoamericano, interpretato dal poeta Gabriel Del Sarto (nel ruolo di “John”), e della loro amicizia attraverso la voce di Charles Bukowski che, scoprirete, insisterà a lungo affinché lo chiamiate semplicemente: “Hank”. 

Grafica a cura di  Alessandro Golfieri 

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THE WHITE STRIPES, SOTTO IL GRANDE BIANCO DEL NORD di e con Alessio Biagi (Scrittore & Storyteller)

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Il 2 febbraio 2011 sul loro sito ufficiale apparve un comunicato che annunciava una decisione oramai presa, non per differenze artistiche o problemi di salute, ma per «una miriade di ragioni, ma principalmente per conservare tutto ciò di bello e speciale che appartiene alla band, che merita di rimanere così». Così, The White Stripes, il duo garage rock/punk blues statunitense di Detroit, costituito da Jack e Meg White, la band più rivoluzionaria degli ultimi vent’anni, diede l’addio definitivo al palcoscenico. La struttura di base della loro musica, costituita soltanto da due strumenti, oltre ad un suono innovativo e diverso da qualsiasi cosa mai sentita fino a quel momento. Ma la storia di The White Stripes s’intreccia inevitabilmente con quella degli unici due componenti della band: Jack e Meg. C’è qualcosa di unico nell’alchimia di questi due fratelli provenienti da Detroit. C’è un mistero affascinante dietro la loro musica e nella storia personale. Qualcosa di profondamente intimo, passionale ed intenso, esattamente come lo è la loro musica.

 

* L’evento è rigorosamente basato sul numero 3 (numero karmico e di riferimento della band) e sui colori: rosso, bianco e nero. 

 

 

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BUCKLEY, NON HO MAI CHIESTO DI ESSERE LA TUA MONTAGNA (Vita e Musica di Tim & Jeff Buckley) di e con Alessio Biagi (Scrittore & Storyteller), Renza Castelli (Musicista) e Alessandro Golfieri (Visual Design) 

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“E a volte mi chiedo / Solo per un po' / Ti ricorderai mai di me?” canta Tim Buckley nella canzone “Once a Was”, dedicata a quel figlio che la famiglia materna dov'è cresciuto chiama: “Scotty”. Fu Tim il primo che, nel backstage d’un suo concerto, chiama il bambino: “Jeff”. Tim e Jeff, un padre ed un figlio costretti a sopportare il dolore per un rapporto mai realmente consumato. Tim abbandonò la madre di Jeff in gravidanza (non assistette neppure al parto)  fuggendo per inseguire il sogno musicale nella Grande Mela ma vivrà costantemente nel rimpianto. Incontrerà il figlio quando ha già otto anni e nel momento in cui Tim morì d'overdose, praticamente nessuno conosceva l’esistenza di quel bambino. Il 26 aprile 1991 nella chiesa di St. Ann’s di Brooklyn a New York, all’apertura del concerto tributo in onore di Tim, un delizioso giovanotto in t-shirt s’accompagna alla chitarra cantando "I Never Asked To Be Your Mountain" rivelandosi al mondo come Jeff Buckley, il figlio di Tim, dal quale ha ereditato, oltre al cognome, anche uno smisurato talento ed una voce inarrivabile. Come accadde a Tim, la musica diventerà per Jeff un rifugio per l’anima e “Bukley, non ho mai chiesto di essere la tua montagna” racconterà sia la musica di due straordinari artisti ma soprattutto, l'intreccio dei destini di due uomini che hanno vissuto l’intera esistenza nel bisogno e nella ricerca disperata dell’amore dell’altro. 

 

 

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GEORGE BEST & BEST ENGLISH BANDS di e con Alessio Biagi (Storyteller) e Lorenzo Cavazzini (Chitarrista) / Renza Castelli (Musicista)  

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George Best è l’esempio più efficace della locuzione latina “Nomen Omen”, tradotta letteralmente “il nome è un presagio”, “un nome un destino”, “il destino nel nome”, “di nome e di fatto”, che esprime al massimo livello la credenza dei Romani che nel nome della persona fosse indicato il destino. Un uomo che ha consegnato la proprio esistenza, inverosimilmente lunga rispetto alle comuni capacità umane di tolleranza all’alcol, e la propria carriera calcistica, brevissima seppur strepitosamente luminosa, al mito ed alla leggenda per essere infine commemorato come: George “Il Migliore”. Un genio stropicciato e spettinato, con una precisa visione del mondo. Divertente ed irriverente sul prato dell’Old Trafford come nei frequentatissimi Night Club di Manchester dove echeggiavano, come una possibile colonna sonora, le musiche delle migliori e popolari band inglesi di quel periodo (... e non soltanto) come The Beatles, The Rolling Stones, Pink Floyd, The Who, Led Zeppelin. George Best è un eroe romantico, intoccabile, persino per certi delinquenti che, ingaggiati da mariti o fidanzati cornificati, rifiutarono di frantumare le ginocchia di quel semidio intangibile, inarrivabile e di conseguenza solitario, sbronzo ed a conti fatti continuamente sconfitto, perché quella di George Best è la storia d’un fallimento umano e professionale, dell’intollerabile dissipazione d’un talento diluito nei piedi d’un ragazzo cresciuto nelle miserie della provincia irlandese, divenuto milionario e popolarissimo ed infine morto con quell’aurea mistica e perfettamente inutile del “Se fosse stato...”. George Best ha dribblato, più e più volte gli avversari sul campo di calcio, con la stessa abilità con la quale infilò un tunnel alla propria esistenza, ricercando una scorciatoia certamente d’effetto per ammaliare il pubblico, ma poco utile per le finalità del gioco. Il lascito di George Best, come altri idoli impavidi e sciagurati, è che il talento scolorisce, le opportunità migliori sono sporadiche e che il più bel gol che si possa segnare, è quello per la vita, senza alcuna spettacolarizzazione bensì spingendo un pallone dentro una porta anche vuota, perché in questo caso, l’importante non è partecipare, ma segnare e vincere. 

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SHORT! 9 BREVI STORYTELLING DI INCONTRI IMPROBABILI... REALMENTE AVVENUTI di e con Alessio Biagi (Scrittore & Storyteller) e Alessandro Golfieri (Musicista)


K.O., F.B.I., Stratocaster, La Capretta, I Migliori del Mondo, Lumaca!, L’Incidente, La Cattedrale, Una Bella Cotta, sono i titoli dei nove brevi storytelling di incontri apparentemente improbabili, ma che, in realtà, si sono realmente svolti. Alessio Biagi vi farà partecipi di ogni incontro, assurdo al punto da risultare improbabile, tra personaggi celebri nel mondo dello sport, della cultura, della politica e della società. 
Short!, tra l’altro, è il primo esperimento di “storytelling interattivo”: saranno, difatti, i partecipanti, a scegliere da un tabellone con i titoli degli storytelling, a decidere l’ordine col quale verranno raccontati i nove improbabili incontri con la musica del pianista Alessandro Golfieri ad accompagnare ogni narrazione. Per il finale, lo storyteller Alessio Biagi ed il pianista Alessandro Golfieri vi regaleranno una sorpresa extra, ovviamente sempre in versione “SHORT” e tante altre sorprese...

 

 

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SHORT! 2 | 9 BREVI STORYTELLING DI INCONTRI CHE... CAMBIANO LA VITA di e con Alessio Biagi (Scrittore & Storyteller), Alessandro Golfieri (Musicista) e Laura Bassani (Cantante)


"Short 2! 9 Brevi Storytelling di Incontri… che Cambiano la Vita", è uno spettacolo teatrale/musicale ideato, scritto e interpretato dallo scrittore e storyteller Alessio Biagi, accompagnato alla tastiera elettronica dal pianista Alessandro Golfieri e dalla incantevole voce della cantante Laura Bassani. Questo spettacolo ricalca la formula ideata per il primo esperimento di storytelling interattivo dal titolo: "Short! 9 Brevi Storytelling di Incontri Improbabili… Realmente avvenuti". La caratteristica principale degli spettacoli denominati “Short!”, è appunto l’interattività. I partecipanti, infatti, interagiscono con Alessio Biagi e Alessandro Golfieri scegliendo da un tabellone l’ordine di esecuzione dei nove storytelling, costruendo ogni volta la scaletta dello spettacolo. Con Short 2! Alessio Biagi racconta nove importanti incontri di personaggi noti del mondo dello spettacolo, della musica, dell’arte e della cultura con un personaggio altrettanto noto oppure con una persona comune, che ha modificato irrimediabilmente il destino di entrambi i protagonisti (ed indirettamente anche il nostro) attraverso quella formula comunemente nota come: “sliding doors”, che ci ripropone l’annosa domanda che affligge da sempre l’animo dell’essere umano: “Cosa sarebbe accaduto se...” . Ed esattamente come per Short!, Short 2! 9 Brevi Storytelling di Incontri… che Cambiano la Vita ha in serbo per i partecipanti molte altre sorprese…

 

 

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SIDE B | 10 STORIE PARALLELE CHE NESSUNO VI HA MAI RACCONTATO (MA CHE DOVRESTE CONOSCERE) di e con Alessio Biagi (Scrittore & Storyteller)


La definizione di “Lato B” è comunemente utilizzata per parlare di quelle canzoni che, sui singoli, venivano contrapposte al brano da promuovere (sul Lato A). In alcune occasione erano veri e propri scarti di lavorazione, esclusi dall’album o canzoni meno incisive. Tuttavia, molto spesso fu proprio quest’ultimo a deciderne il successo. Non era raro che la casa discografica pubblicasse un 45 giri per promuovere una canzone e il pubblico finisse per preferirgli quella incisa nell’altra facciata, il “Side B”. I discografici chiamavano questo fenomeno “girare il disco”. Side B dello Scrittore & Storyteller Alessio Biagi vi farà “girare il disco” con 10 straordinarie storie contrapposte a fatti e personaggi generalmente noti, che nessuno vi ha mai raccontato ma che dovreste assolutamente conoscere. 10 storie e 10 date: 1875, 1957, 1959,1962, 1969, 1972, 1973, 1978, 1980, 2001 alle quali Alessio Biagi proverà a restituire il valore che meritano come quando, negli anni ’60, il concetto di “Side B” era talmente degradante che “The Beatles” inventarono il “Doppio Lato A”, per evidenziare il fatto che le due canzoni proposte avevano lo stesso livello di qualità. 

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#BREVESTORIA | TUTTO QUELLO CHE NON AVRESTE MAI VOLUTO LEGGERE A PROPOSITO DI SESSO, POLITICA, ATTUALITA', SPORT E RELIGIONE  di e con Alessio Biagi (Scrittore & Storyteller)


#brevestoria (ovvero) Tutte le notizie che NON avreste mai voluto leggere a proposito di SESSO, POLITICA, ATTUALITA’, SPORT E RELIGIONE (dal 2016 ad oggi) è uno spettacolo satirico scritto e ideato dallo Scrittore & Storyteller Alessio Biagi che raccoglie i post pubblicati su Facebook alla voce “Breve Storia”. Una rubrica satirica, cominciata per gioco nel 2016, che diverte i lettori dello scrittore massese che ha deciso di riproporre le migliori all’interno di uno spettacolo satirico. Un pungente notiziario a commento dei paradossi della società moderna che intende fermamente ribadire il concetto “una risata ci seppellirà”.

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THE BEATLES OFFSTAGE | DIETRO LE QUINTE DELLE 10 CANZONI PIU' ASCOLTATE DEI FAB FOUR  di e con Alessio Biagi (Scrittore & Storyteller), Alessandro Golfieri (Pianista) e Monica Montaiuti (Supporto Tecnico)


The Beatles Offstage è uno spettacolo di storytelling dedicato alle 10 canzoni che secondo una recente classifica di Esquire risultano essere le più ascoltante della band più influente e conosciuta del Rock’n’Roll. Lo Scrittore & Storyteller Alessio Biagi e il maestro Alessandro Golfieri alla tastiera, accompagnano lo spettatore dietro le quinte di ogni brano, risalendo le posizioni dal decimo al primo di alcuni dei maggiori capolavori del panorama musicale di tutti i tempi attraverso aneddoti, curiosità sulla nascita di ogni singolo brano. In occasione dei 60 anni dalla formazione ufficiale dei Faboulos Four con il nome di The Beatles (1960 – 2020), The Beatles Offstage è un viaggio all’interno del meraviglioso mondo creato da quattro ragazzi di Liverpool di nome: Paul, John, George e Ringo.

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Grafica a cura di  Alessandro Golfieri 

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